I porti sono da sempre nodi vitali per gli scambi commerciali via mare. Fin dall’antichità, la necessità di segnalare la costa e le rotte ha portato all’installazione dei primi fari, vere e proprie sentinelle a protezione delle navi e dei marinai.
La lunga storia dei fari
I fari hanno origini molto antiche, risalendo addirittura all’epoca ellenistica, quando venivano utilizzate torce accese sulle coste per indicare agli equipaggi la direzione da seguire di notte.
Nei secoli successivi, l‘Impero Romano perfezionò questo sistema installando vere e proprie torri in posizioni strategiche. In epoca medioevale, i fari continuarono a svolgere la loro funzione vitale, anche se in modo più sporadico.
Solamente nel XVIII secolo, con lo sviluppo della navigazione e del commercio marittimo, si iniziò a progettare fari di grandi dimensioni, alimentati a petrolio anziché a torce, in grado di emettere potentissimi fasci luminosi visibili anche a decine di miglia di distanza.
Le caratteristiche tecniche
I fari moderni si sono evoluti enormemente rispetto alle prime torce accese sulle coste. Oggigiorno sono delle vere e proprie strutture ingegneristiche, con caratteristiche ben definite.
Un faro è composto da una torre di cemento armato, alta anche decine di metri, con una lanterna posta in cima che contiene l’ottica di diversi metri di diametro.
L’ottica, che ruota su sé stessa grazie a un potente motore elettrico, emette fasci di luce bianca, rossa o verde a intervalli regolari in modo che le navi possano immediatamente riconoscere la propria posizione.
L’alimentazione avviene tramite pannelli solari o gruppi elettrogeni, in modo che il faro funzioni sempre anche in assenza di corrente elettrica.
Il ruolo dei fari nei porti
Nei porti commerciali, i fari ricoprono un ruolo ancora più cruciale, poiché devono garantire la sicurezza del continuo traffico di merci via mare. Spesso sono presenti più fari, disposti in modo da delimitare chiaramente le rotte di ingresso ed uscita dal porto anche nelle condizioni di visibilità ridotta.
I segnalamenti luminosi dei fari portuali sono infatti studiati per essere riconosciuti in modo univoco dagli uomini di guardia, in modo da indirizzare le imbarcazioni nel modo corretto anche quando la nebbia o la pioggia riducono la visibilità.
Grazie ai continui ammodernamenti tecnologici, oggi i fari moderni utilizzano potenti lampade a ioduri metallici in grado di emettere fasci luminosi visibili anche a 30-40 miglia di distanza, permettendo agli equipaggi di avvistare il porto molto prima di avvicinarsi.
Il loro ruolo è dunque fondamentale per consentire un traffico portuale sicuro 24 ore su 24, qualsiasi siano le condizioni atmosferiche.
Il futuro dei fari
Sebbene i fari tradizionali continueranno certamente la loro opera di guida per le imbarcazioni, la tecnologia sta aprendo nuove strade anche in questo settore.
Accanto ai potenziamenti degli impianti tradizionali, si stanno sperimentando sistemi integrativi sempre più sofisticati. Radar, gps e strumentazioni elettroniche permetteranno nei prossimi anni di mappare in modo dettagliatissimo le rotte marine, fornendo informazioni in tempo reale agli equipaggi.
I fari del futuro potranno dunque evolversi in veri e propri sistemi di ausilio alla navigazione multimediali, seppur mantenendo sempre la loro illuminazione come punto di riferimento imprescindibile per la sicurezza in mare.
In conclusione, con questo articolo ho voluto illustrare la lunga storia e il ruolo ancora fondamentale dei far, vere sentinelle del mare che con la loro luce hanno protetto e continueranno a proteggere la navigazione anche in futuro, seppur con l’ausilio crescente delle nuove tecnologie.